Dialettica e intrecci dei tre simboli fondamentali dell’astrologia contemporanea: Urano, Nettuno e Plutone
In “Urano e la cerimonia del Tè” i simboli dei tre pianeti lenti – Plutone Nettuno e Urano – così fondamentali per l’astrologia contemporanea, non vengono solo svelati e analizzati nei loro effetti sul singolo individuo e nel suo tema natale, o fotografati in modo inedito e profondo dalla prospettiva dell’efficacia previsionale, ma assumono una tonalità amplificata, che riguarda il cammino evolutivo dell’umanità stessa. Viviamo in un epoca “uraniana”, perché tale simbolo astrologico si lega al progressismo, alla pratica, al lavoro, all’azione concreta, alla necessità assillante di ottenere risultati, alla tecnica e alla tecnologia, alla trasformazione ininterrotta del mondo e della natura. Proprio il dominio tecnologico supera ormai la possibilità di uno sviluppo psichico e spirituale parallelo e la possibilità stessa, dell’uomo, di essere felice e davvero realizzato, in un mondo armonioso, bello e giusto. Urano, da simbolo del fare felice, si è trasformato in un demone che rende tutto meccanico, freddo, inesorabile, ineluttabile. Secondo Pesatori la “malattia uraniana” è l’effetto della progressiva rimozione e distorsione di Plutone (per l’astrologia contemporanea: desiderio, passione cieca e travolgente, energia e carica vitale, “desiderio del corpo”) e di Nettuno (la negazione dialettica di Plutone: l’idea di sé, l’identità, la fase dello specchio, i modelli, gli ideali, le ideologie, anche quelle malate che mai prendono la via di felicità e reale ben-essere degli uomini). L’approfondimento astrologico deve partire proprio da una riconquista dell’armonia tra la fisicità immediata vitale e naturale di Plutone – paragonabile anche ai concetti psicanalitici di Es e libido – e gli ideali di Nettuno, per la ricostruzione di un mondo, individuale e collettivo, dove Urano, terzo pianeta lento, risultato della tensione tra i primi due, diventi simbolo di un agire sereno, equilibrato, rispettoso di sé e della bellezza, ecologico e vitale. La cerimonia del tè è metafora di questa armonia che gli individui possono conquistare conoscendo a fondo il proprio Plutone (la tazza, il tè, la sua preparazione), il proprio Nettuno (la visione estetica e limpida che presenta e serve il tè) fino a un Urano (il gustarsi davvero il tè della vita) mai più meccanico, triste, infelice, e dannoso. L’approfondimento delle simbologie dei pianeti lenti, nella scrittura un po’ magica e a volte enigmatica a cui Pesatori ci ha abituato oltre che nei suoi libri anche nei famosi “oroscopi” su Repubblica e Vogue, è in realtà un viaggio progressivo e coinvolgente dentro l’affascinante mondo dell’astrologia, che finalmente buona parte della scienza stessa, anche grazie a questo studioso, comincia a vedere con occhio meno scettico. Nella seconda parte, accanto a numerosi temi di nascita di personaggi famosi della storia e della cultura, anche una descrizione profonda di sei macro-tipologie caratteriali – il “plutonico”, il “nettuniano”, l’”uraniano”, e gli altri tre che uno di questi pianeti tendono a rimuovere – in una delle quali i lettori potranno sicuramente riconoscersi.